TERAMO – Nei cambiamenti operati sulla Manovra del Governo il capitolo Province è stato derubricato, nel senso che diventerà un disegno di legge costituzionale, che ne prevede la cancellazione in toto, col passaggio delle loro funzioni alle Regioni. Un’abolizione che non convince affatto il presidente della Provincia di Teramo, Valter Catarra che si dichiara contrario alla cancellazione della Province per metodi e contenuti. Ecco quanto ha dichiarato a www.emmelle.it:
“Credo che la soluzione dei problemi italiani non passi per l’abolizione delle Province, un’idea che mi vede assolutamente contrario, anche perché si andrebbero a tagliare solo i Consigli ma non le funzioni e le competenze che dovranno comunque essere svolte da qualcuno. Sono d’accordo, anche sulle basi delle motivazioni addotte dall’Upi (Unione province italiane), di aprire una riflessione per individuare i centri di costo, o a valutare la possibilità di accorpamenti, ma ci sono comunque una serie di problemi tecnico-amministrativi a cui far fronte. Ammettiamo venga stabilito di affidare le funzioni alle Regioni: ci vogliono almeno un paio d’anni per l’approvazione, poi occorrono le leggi attuative. Come andrà a finire per i patrimoni in possesso delle Province? E cosa succederà quando settori come la Viabilità e la Formazione passeranno in mano alle Regioni?” “Mi stupisce – ha detto ancora Catarra – che ci siano assessori e consiglieri provinciali che si dichiarano favorevoli all’abolizione. Mi sembra un atteggiamento incoerente: se le ritenevano inutili perché hanno chiesto a cittadini di essere votati? Pur appartenendo al centrodestra la mia è una posizione fortemente critica su questo tema – ha concluso il presidente –. Ormai quello dell’abolizione delle Province è un argomento che va di moda, ma se si andasse a verificare quali sono gli enti più parsimoniosi si scoprirebbe che a risparmiare più di tutti sono davvero le Province”.